Test obiettivo Minitar- 1 per Lomography

Nel mese di giugno di questo anno ho potuto testare per conto di Lomography, società austriaca di fotografia, il Minitar-1 Arts Lens .

Questo obiettivo 2.8/32, molto piccolo e a fuoco manuale, è caratterizzato da colori satura e accentuata vignettatura. La dimensione lo rende ideale come compagno nella street photography. Così ho deciso di montarlo sulla Leica M10 nel mio ultimo soggiorno nella Francia del Sud.

Questo è il mio reportage e le mie impressioni sull'obiettivo.

L'obiettivo... grande formato

Ci siamo quasi. Dopo aver fatto letteralmente il giro del mondo per reperire vari pezzi utili per poter iniziare a fotografare in grande formato, ora posso dire di esser quasi pronto.


Purtroppo diversamente da qualsiasi altra macchina fotografica non vi basterà acquistare il corpo e un obiettivo per esser pronti. Il grande formato esige pazienza e lo si sperimenterà fin dall’inizio: il corpo macchina e l’obiettivo sono solo alcuni degli strumenti necessari a costruire un sistema.


Innanzi tutto l’obiettivo dovrà esser montato su una piastra adatta, oppure utilizzare un adattatore per un’altra piastra porta lente. La lente dovrà esser montata su questa piastra. La piastra dovrà avere il foro adatto ad ospitare l’otturatore dell’obiettivo (per i Copal e Compur esistono tre misure: #0, la più piccola, #1 e #3) Bisognerà considerare l’acquisto di uno scatto remoto a filo per far scattare l’otturatore posto sull’obiettivo. Procurarsi un lupe per controllare la messa a fuoco ed un panno scuro. Non bisognerà dimenticare gli chassis porta pellicole senza i quali non si potrà scattare e sicuramente un cavalletto solido e un buon esposimetro.


Certamente con una 4x5 folding si avranno meno problemi di trasporto di una enorme 8x10, ma non si potrà trasportare tutta l’attrezzatura necessaria dentro comuni borse fotografiche, si avrà bisogno di qualche cosa di più capiente.
Mentre sto ancora riflettendo dove stipare la mia attrezzatura, sono alle prese con gli obiettivi e le loro caratteristiche.


Un obiettivo per il grande formato è principalmente composto da 3 parti distinte: la lente frontale, l’otturatore posteriore e la lente posteriore. La lente anteriore e l’otturatore sono montati insieme sul davanti della piastra porta obiettivo mentre la lente posteriore andrà avvitata dietro la piastra e serrata con un anello di supporto delle dimensioni giuste che si frapporrà posteriormente alla piastra fra questa e la parte posteriore dell’obiettivo e dovrà esser stretta con una apposita chiave.

Piastra porta obiettivo

Piastra porta obiettivo


La scelta degli obiettivi pone problematiche che nessun utilizzatore di comuni reflex ha mai affrontato in quanto risolte dagli ingegneri del sistema che utilizza.  Un obiettivo per il formato 8x10 sarà utilizzabile a pieno anche sul formato minore, tuttavia non vale il contrario, inoltre un obiettivo per il formato maggiore avrà un angolo di copertura molto maggiore di uno per il formato minore e questo determinerà una maggiore libertà nei movimenti della macchina: questo il motivo principale per cui spesso si preferisce un obiettivo per l’8x10 da utilizzare sul 4x5.


Prima di addentrarci nel campo degli obiettivi dovremmo comprendere alcuni aspetti. Il primo fra tutti l’angolo di campo che definisce la forma del cono di luce proiettato dalla lente posteriore dell’obiettivo che forma un circolo per coprire il piano del frame. Ogni lente proietta un circolo con diametro almeno pari alla misura della diagonale del frame della pellicola. Così il cerchio di copertura minimo di una lente per il 35mm (o full frame) ha un diametro di 43mm, per un 4x5 la diagonale che dovrà esser coperta sarà 155mm. L’angolo di vista determina quanta parte del soggetto è incluso nella foto. Come l’angolo di campo, l’angolo di vista è anche una misura angolare di un cono, ma della lente frontale. L’angolo di vista è il risultato sia della lunghezza focale sia del film.
Quando un punto davanti alla macchina fotografica è a fuoco, la distanza da esso alle lente è chiamata distanza oggetto, la distanza dalla lente al film è la distanza immagine.  Mettere a fuoco significa selezionare una distanza oggetto cambiando una distanza immagine, muovendo il film più vicino o più lontano dalla lente. All’aumentare della distanza oggetto la distanza immagine decresce e viceversa. La più piccola distanza immagine corrisponde ad un oggetto posto all’infinito, per ogni obiettivo questa minima distanza immagine è chiamata lunghezza focale. La lunghezza focale determina la misura dell’immagine che apparirà sul negativo. Un obiettivo lungo creerà un’immagine più larga proprio perché produrrà un più largo circolo di copertura. La forma del cono di luce proiettato è lo stesso fra due lenti con differente lunghezza focale, la misura del circolo di copertura , tuttavia, non sarà la stessa
Per ogni combinazione di misura obiettivo-pellicola, l’angolo di vista equivale al più piccolo angolo di campo per quella lunghezza focale, questo angolo proietta un circolo con un diametro uguale alla diagonale della pellicola. Per coprire un 4x5, ad esempio, un obiettivo 90mm necessita di un angolo di campo di 81,5°, un 180mm un angolo di campo di 46,6°. Questo angolo vi dirà quanta parte del mondo vedrete con ogni lente dalla vostra posizione.


Personalmente ho optato per due tipi di lenti sul 4x5: un 90mm ed un 210mm. Il primo progettato per il 4x5 mentre il secondo progettato per coprire un 8x10. Pur non essendo facile fare confronti con il 35mm perché la forma della pellicola è diversa, sarebbe un po’ come avere un 24mm ed un 65mm approssimativamente, cioè un grandangolo ed un ottica da ritratto già tele nel grande formato.