10 lezioni che Pablo Picasso può insegnare (sulla fotografia – n.d.t.)

ERIC KIM [trad. di Domenico Pescosolido]

http://erickimphotography.com/blog/2016/10/11/10-lessons-pablo-picasso-can-teach-you/

Pablo Picasso è stato uno degli artisti più prolifici, creativi, e fonte di ispirazione che sia mai vissuto. Ecco un uomo che ha creato il suo proprio destino - che costantemente si è reinventato (indipendentemente da quello che hanno detto i suoi critici), ha sempre creato di arte, e si è divertito (come un bambino).

Credo che molti di noi possono imparare dalla sua personale filosofia, e, soprattutto, dal suo lavoro, e da come ha vissuto la sua vita.

Qui di seguito ci sono alcune lezioni che ho imparato da lui, e come sono stato in grado di inserirle nella mia vita:

1. Create come un bambino

"Ogni bambino è un artista. Il problema è come rimanere un artista una volta che cresce "-. Picasso

Ti ricordi quando eri bambino? Quando non c’erano limiti o restrizioni alla tua creatività?

I tuoi genitori potrebbero averti dato un foglio di carta e alcune matite. Scarabocchiasti su quella carta, ed hai espresso la tua curiosità infantile. Non avevi il concetto di "buono" o "cattivo" nell'art. Non eri costretto a colorare all'interno delle linee.

Poi si invecchia, e i nostri insegnanti ci dicono cosa non fare. Ci dicono di colorare dentro le righe. Ci dicono le "regole" dell'arte.

Il nostro interno-bambino muore. Diventiamo adulti. Non siamo più creativi come eravamo inizialmente.

Picasso ci ha detto che ogni bambino è un artista. Ma come possiamo rimanere artisti quando si invecchia?

Il mio suggerimento: dimenticare le regole che gli altri impongono su di voi. Piuttosto, provare solo a giocare e a divertirsi. Esprimi te stesso, senza un censore interno che ti dice di fare altrimenti. Non chiedere ad altri il loro feedback sulla vostra arte. Un bambino non ha bisogno di approvazione da parte degli altri sulla sua arte. Essi creano l'arte per il gusto di farla - perché è divertente.

Un'altra citazione da Picasso, che illustra il punto di rimanere come un bambino:

"Mi ci sono voluti quattro anni per dipingere come Rafael, ma una vita per dipingere come un bambino." - Pablo Picasso

Quando iniziamo il nostro apprendistato nell'arte, ci viene detto di copiare il lavoro dei maestri. Impariamo composizione, forma e luce. Lavoriamo duramente per creare imitazioni dei capolavori.

Tuttavia quando abbiamo finito il nostro apprendistato, abbiamo bisogno di imparare a "uccidere i nostri maestri". Per non lasciare che la loro influenza ci freni.

Significa imparare le regole fondamentali, ma sapere come romperle.

Più esperti si diventa in arte, tanto più è necessario "disimparare" le "regole".

Pensate all'opera di Picasso. Ha cominciato con l'essere in grado di creare imitazioni iper-realistiche dei grandi artisti. Inoltre, l'errore comune è che tutto il lavoro di Picasso siano le opere cubiste astratte.

Non è correto - Picasso sapeva come disegnare un diavolo di convincente still-life. Picasso ha saputo fare opere d'arte iper-realistiche.

Una delle cose più affascinanti sul lavoro di Picasso è come fosse in grado di distillare l'immagine nella sua essenza. E per farlo, Picasso ha dovuto scavare in profondità nella sua mente infantile, e creare con spontaneità, divertimento e originalità.

Esercizio:

Osservate un bambino per un giorno. Guardate come ogni esperienza è nuova per lui. Ogni esperienza è divertente, ed è la possibilità di crescere e imparare.

Un bambino non ascolta le regole. Fanno a loro piacimento. La loro creatività è massima.

Ora osserviamo gli adulti - come siamo bloccati nei nostri cubicoli e lavori d'ufficio. Ci è stato detto a rispondere alle e-mail entro un'ora. Ci viene detto di rispettare le regole, leggi e restrizioni. Siamo costantemente giudicati e criticati.

Mentre si invecchia, non cerchiamo di diventare più maturi. Invece, cerchiamo di diventare più infantili quando si invecchia. Cerchiamo di essere come Benjamin Button - età in senso inverso.

Attingete dal vostro bambino interno, e create arte senza restrizioni. Questo è il modo in cui ci si può veramente esprimere creativamente.

Si potrebbe volere tutta la vostra vita per diventare un bambino, come diceva Picasso: "Ci vuole molto tempo per diventare giovani".

2. Rubare buone idee

Ci sono due versioni di un preventivo che sono accreditate a Picasso:

·         "I buoni artisti copiano, i grandi artisti rubano".

·         "I cattivi artisti copiano. I buoni artisti rubano ".

Per me, l'essenza della citazione significa questo: prendete le migliori idee di coloro che sono venuti prima di voi. Ma non semplicemente imitare i maestri punto per punto. Piuttosto, trasforma la tua arte in qualcosa di nuovo.

Non esiste una cosa come "originale" senza trarre ispirazione dagli altri. Siamo tutti una raccolta delle nostre esperienze di vita, come parte di una società.

Quando stiamo affacciandoci al campo della fotografia, abbiamo bisogno di imparare gli aspetti tecnici fondamentali, circa l'esposizione, la luce, l’ombra, e la composizione. Quando stiamo iniziando la pittura, abbiamo bisogno di imparare a dipingere come i maestri. Quando iniziamo nella campo della musica, si impara a giocare con le nostre scale.

Tuttavia, se si desidera creare un lavoro davvero originale che esprima voi stessi – bisogna trarre ispirazione da risorse come si può. Ma allora, vedrete come sia possibile aggiungere la propria visione su di esse. Vedrete come sia possibile rimescolare un pezzo d'arte del passato, e aggiungere la vostra interpretazione.

Chiedetevi sempre: "Che cosa è una cosa un po' nuova che posso apportare al tavolo?"

Spesso i migliori scrittori non sono quelli che fanno le storie più originali. Piuttosto, prenderanno le vecchie idee delle storie, e le aggiorneranno in qualcosa di più moderno per il lettore contemporaneo.

Un fotografo trarrà ispirazione da maestri della fotografia del passato, ma utilizzare i nuovi progressi tecnologici per creare un nuovo tipo di immagine che ispirerà il pubblico contemporaneo.

Esercizio:

Chi può spudoratamente rubare le idee da qualcuno, senza provare vergogna?

Non sentitevi come se aveste la necessità di essere "originali" nella vostra vita creativa. Ruba da qualsiasi fonte o maestro sia possibile.

Eppure cercate come si può inserire la propria visione in esso - fondete la vostra anima con la fonte di ispirazione, e fare qualcosa di nuovo.

Così, per questo esercizio, trovate uno dei maestri della fotografia di cui si ammira il lavoro, e spudoratamente rubate le loro idee, la tecnica e lo stile. Provate a fare le vostre foto come le sue, ma fatelo in modo unico. Continuare a fare ciò finché ci si annoia, e provate con altri 2 o 3 maestri.

Rimescolare il vecchio, e renderlo contemporaneo.

3. Non si può avere successo senza azione

"L'azione è la chiave fondamentale per ogni successo." - Picasso

Abbiamo un sacco di grandi idee. Condividiamo queste idee con i nostri amici, le nostre famiglie e noi stessi.

Ma come raramente abbiamo effettivamente messo in atto le nostre idee?

Picasso diceva che "l'azione è la chiave fondamentale per ogni successo." Ha senso. Se sei un pittore o un artista, non si può avere "successo" senza creare arte. Allo stesso modo, se sei un fotografo, non è possibile effettuare alcuna foto di "successo" senza cliccare il pulsante di scatto.

Esercizio:

Come si può agire nella tua vita fotografica?

Se si sta iniziando un business, qual’è è il primo passo perseguibile che si può fare?

Ad esempio, vuol dire fare un post per i vostri servizi? Oppure chiamare a freddo un cliente? O partecipare ad un convegno?

Non scrivere un elenco dei tuoi sogni fotografici, basta farne come liste di azioni.

Ad esempio, è stupido avere un obiettivo come "guadagnare un milione di seguaci sui social media." Ha più senso avere un obiettivo perseguibile come "caricare solo il mio lavoro migliore, una volta (o più) al giorno".

Se si vuole fare foto migliori, il vostro compito può essere: studiare tutte le foto di Henri Cartier-Bresson nel suo portafoglio, stampare quelli che vi piace con la stampante di casa, e traccia le linee delle sue composizioni con una penna rossa, e cercare di decostruire le sue immagini.

Non abbiate un'"idea" completa - abbiate una mentalità d’"azione".

4. Utilizzate quello che avete

"Se non ho rosso, io uso blu." - Picasso

Picasso era noto per aver attraversato certe fasi - quando dipinse solo con un certo colore o tonalità. Per esempio, durante "periodo blu" di Picasso (Periodo Azul) ha fatto solo dipinti monocromatici con i freddi colori blu / blu-verde. Questi dipinti tendevano ad avere un lato lunatico e malinconico.

Poi in contrasto a questo periodo, Picasso ha abbracciato un "periodo rosa" (1904-1906), in cui ha utilizzato solo i colori arancio e rosa, che erano molto più caldi, e vivaci nello spirito.

Quando gli è stato chiesto perché aveva fatto ciò - disse che quelli erano gli unici colori che aveva.

Quello che ho trovato grandioso in ciò è dimostrare come si possa aver bisogno di pochi nella vostra tavolozza per fare della grande arte.

Come fotografi, ci si lamenta di non avere abbastanza attrezzatura, lenti, o fotocamere. Se vogliamo essere come Pablo ed essere più creativi, bisogna limitare la nostra tavolozza. Prendere i pochi colori che già abbiamo, e fare del nostro meglio con essa.

Esercizio:

Scegliere un certo colore, tonalità, o una tavolozza e incollarsi esso per un mese. Per un mese, sparare solo i colori rossi o colori blu. Solo sparare cerchi o triangoli.

attaccare solo con una telecamera e un obiettivo.

Vedere limitando le scelte creative, quanto creativo si può ottenere.

5. Dipingete la vostra realtà

"Il mondo non ha senso, quindi perché dovrei dipingere immagini che ne hanno?" - Picasso

Essere un artista significa creare il mondo che si desidera vedere. Significa anche mostrare agli altri quello che si vede nella realtà.

Picasso è frainteso solo perché è un artista astratto. Ma prima ha intrapreso le sue epiche immagini cubiste, ha imparato la pittura realistica.

Ma ciò che amo del suo lavoro è che esso evoca emozioni, confusione e il caos della realtà. Esso non mostra la realtà come box interni perfetti e costruiti. Piuttosto, Picasso si ribellò contro le caselle in cui altri artisti sono stati bloccati, ed ha costruito la sua versione della realtà.

Esercizio:

Fotografate la vostra realtà. Invece di fare le foto di messa a fuoco, incise, e 'reali' - cercare di renderle come 'irreali' come possibili. Fai la tua foto sfocata, fuori fuoco, e granulosa. Aumenta il contrasto, i colori, e la saturazione. Cercate di post-produrre le foto che evocano una certa emozione rispetto alle vostre immagini.

Prova a creare immagini che evoca come ci si sente, piuttosto che come la scena sembrava nella "vita reale".

6. Eliminate il superfluo

"L'arte è l'eliminazione del superfluo." - Picasso

Più studio gli artisti, più mi rendo conto di quanto l'arte riguardi più la sottrazione e l'eliminazione del superfluo - piuttosto che l’aggiunta.

Un buon esempio del metodo di lavoro di Picasso è stato quello di vedere i suoi studi sulla "decostruzione di un toro." Vedete come ha iniziato con una forma realistica di un toro, e ottenere sottraendo, fino a raggiungere quello che considerava l '"essenza" del toro.

I grandi artisti fanno questo. Quando si tratta della filosofia progettuale di Steve Jobs, è stato sempre ossessionato dall'eliminazione delle cose inutili - pulsanti eliminando, aggiunte confuse nell’interfaccia utente, e la complessità.

Lo Zen e maestri taoisti dicono anche questo - per diventare un maestro bisognerebbe eliminare una cosa superflua tutti i giorni, piuttosto che aggiungere una cosa al giorno.

Esercizio:

Trovate una scena che ritenete interessante e che desiderate fotografare. Vedere come si può decostruire la scena, pezzo per pezzo. Eliminate dall’inquadratura, fino a quando si rimane con ciò che si considera l'"essenza" dell’inquadratura.

Tagliare via tutto il grasso superfluo dai bordi dell’inquadratura, allora vi sarà rimasta solo la sostanza.

7. Non ripetete voi stessi

"Copiare gli altri è necessario, ma copiare se stessi è patetico." - Picasso

Se si vuole rimanere freschi come artisti, si deve evitare di copiare se stessi più e più volte. Questo è ciò che porta alla stagnazione.

Se siete un bodybuilder, e si vuole aumentare l'intensità del vostro allenamento - aumentate più ripetizioni o più peso. Se sei un artista, si vuole allungare le capacità creative. Si potrebbe ancora lavorare con lo stesso Materiale - ma si desidera aggiungere sfida al processo di lavorazione, per creare nuove opere che siano almeno un po' diverse rispetto al lavoro che hai fatto prima.

Sento che questo è ciò che ci può aiutare a rimanere motivati utta la nostra vita. Picasso ha attraversato molte evoluzioni differenti della sua vita artistica. Ogni volta che si sentiva come se stesse diventando compiacente, ha totalmente commutato il suo stile. Ha mantenuto la sua immagine in pubblico- non hanno mai saputo quale sarebbe stato il suo prossimo dipinto o pezzo.

Picasso sperimentò moltissime forme diverse tutta la sua carriera. Anche se è stato meglio conosciuto per la pittura, ha anche sperimentato  la poesia, la fotografia, la scultura, e altre forme d'arte. Ha continuato a spingere ai suoi limiti, esprimersi in tanti modi creativi diversi possibili.

Picasso continuamente visse i pericoli del "successo" in arte. Una volta che ci sentiamo "di successo" - ci fermiamo di  innovare:

"Il successo è pericoloso. Si comincia a copiare se stessi, e copiare se stessi è più pericoloso che copiare gli altri. Essa conduce alla sterilità " - Picasso

Esercizio:

Dimenticate il vostro vecchio lavoro. Eliminare le vostre vecchie foto fuori dalle reti di social media, o almeno segnatevi come privato.

Fingete come se oggi si stia iniziando la vostra fotografia di nuovo da zero. Quali dei vecchi metodi di ripresa del passato sarebbe utile non fare? Come ci si avvicina alla costruzione di un’immagine da una prospettiva o angolo diverso?

Questo significa per voi fotografare soggetto diverso? Vuol dire catturare diverse emozioni e gesti nelle immagini?

Qualunque cosa significhi per voi, non smettere mai di innovare.

8. Vendete voi stessi, non la vostra arte

"Artista è una persona che dipinge ciò che si può vendere. Un buon artista è una persona che vende ciò che dipinge " - Picasso

Un altro grosso errore che gli artisti fanno è cercare di creare arte che soddisferà un pubblico, in modo da poter vendere le loro opere.

Picasso ci insegna il contrario: il grande artista è colui che si vende, e ciò che dipinge.

Come esseri umani, noi vogliamo essere amati, apprezzati, e sostenuto da altri. Come fotografi, vogliamo fare immagini che siano ammirati da altri.

Ma la differenza tra l'essere nella media e essere un grande sta in questo - i grandi artisti si attaccano alla loro singolare visione. Senza compromessi. Vanno contro corrente, e creano cose che potrebbero creare scompiglio. Il loro lavoro potrebbe non essere apprezzato ampiamente, ma trovano un piccolo gruppo di persone a cui piace intensamente il loro lavoro. E questo è ciò che li rende di successo - rimangono fedeli a se stessi.

Esercizio:

Interrompere il caricamento di foto su social media per una settimana o un mese. Fare delle foto in cui ci si sente davvero creativi, innovativi e unici nel proprio genere. Non chiedere ad altri il loro parere sul vostro lavoro. Segui il tuo cuore e intestino.

Poi fate una serie di immagini, stampatele, e vedete se sia possibile venderle a persone che conosci, o online.

Non misurate il vostro successo da quanto si può vendere, ma usate questo esercizio per darvi fiducia nel lavoro che si crea.

9. Non procrastinate ciò che è importante

"Rimandare a domani solo ciò per cui si è disposti a morire lasciandolo non fatto." - Picasso

Picasso è stato uno degli artisti più prolifici della storia. Come ha fatto? Semplice - ha procrastinato su cose poco importanti, e si è concentrato senza sosta su quello ciò che era importante per lui (la sua arte).

Anche Picasso era famoso per essere un animale sociale, quando era il momento per lui di dipingere e di lavorare - si chiudeva fuori dal mondo. Sapeva che per creare i suoi grandi capolavori aveva bisogno di silenzio per pensare, meditare e per creare la sua opera.

E' facile per noi procrastinare le nostre vite. Credo che rimandare sia una buona cosa, se usata nel modo giusto. Procrastinare solo su ciò che sarebbe bene lasciare incompiuto se si dovesse morire domani. Ma non procrastinare funzioni della vostra vita - il vostro lavoro creativo.

Esercizio:

Scrivete una lista di cose che vanno bene se siano lasciate incompiute se si morisse. Quindi scrivete un elenco di cose per le quali ci si sentirebbe frustrati se si lasciassero incompiute se si morisse.

Concentratevi su ciò che è più importante per voi, e procrastinare sul resto.

10. Regalate il vostro dono

"Il senso della vita è quello di trovare il vostro dono. Lo scopo della vita è quello di regalarlo. " - Picasso

Tutti noi abbiamo un dono con il quale possiamo aiutare gli altri. Abbiamo un regalo per farne altri - un dono che può aiutare gli altri a migliore la loro versione di se stessi.

Il vostro regalo può essere la vostra capacità di fare belle immagini, per rendere le parole in movimento, per dimostrare amore e compassione, o per essere un buon amico o un familiare.

Qualunque sia il vostro regalo della vita - trascorrete tutta la vita dando qualche cosa agli altri. Questo è ciò che si sente per gratitudine, responsabilizzazione e felicità nella vita.

Che cosa succede se non si sa quale sia il dono della vita? Questo va bene - la maggior parte della vita si cerca di scoprire quale sia il loro dono. Molti non trovano il loro dono fino alla vecchiaia e poi una volta che l’hanno scoperto, trascorrono tutta la loro vita distribuendo il loro dono.

Ci sono molti musicisti, artisti e registi che hanno solo iniziato in età avanzata. E quello era il momento giusto per loro - avevano abbastanza esperienza di vita, risorse e finanze per intraprendere il lavoro creativo che erano destinati a fare.

Non forzarlo. Se conoscete quale sia il vostro dono, concentratevi su contribuire il più possibile per gli altri. Se non si conosce il dono della vita, non smettete di cercare. Non accontentarsi di niente di meno.

Guardate che cosa delle vostre attività crea il massimo valore per gli altri - non per voi stessi. Guardate come dare potere, eccitare, o motivare gli altri. E’ questo il vostro consiglio, la vostra voce, le vostre azioni, la vostra arte, o qualcos'altro?

Per quanto mi riguarda, penso che il mio regalo è il blogging. Blogging è molto piacevole per me, e le parole fluiscono dalle mie dita. Non è mai noioso, e non ho mai dovuto sforzarmi di farlo. E raggiunge il maggior numero di persone attraverso internet, e spero che incoraggio anche gli altri nella loro fotografia, la loro vita, e il processo creativo.

Esercizio:

Scrivete una lista di talenti, passioni e valori che avete nella vita. Pensate a come si crea il massimo valore per gli altri. Pensate a come si possono aiutare ancora di più le persone. Quali sono alcune distrazioni che potreste escludete dalla vostra vita, in modo da poter aggiungere più tempo, energia, e mettere a fuoco il dono della vostra vita?

Conclusione

Picasso era un raro uomo che visse secondo i suoi propri standard, ed è stato creativo fino alla morte. Non ha lasciato nulla di incompiuto. Ha allungato e ha spinto i suoi confini artistici, ed è stato prolifico all’inverosimile. Ha giocato come un bambino, sperimentato, e sempre messo in discussione l'autorità e le "regole".

Tutti noi possiamo vivere una vita creativa come Picasso. Significa solo ricollegarsi con il nostro bambino interiore, e vedere il nostro lavoro creativo come un gioco. Significa non scendere a compromessi con i nostri standard artistici, e sfruttando al meglio l'arte a prescindere dalla nostra situazione di vita.

Quindi riscoprite il bambino interno che è in voi, e divertitevi.

Sempre, 
Eric

Mai smettere di imparare

7 Lezioni che Sergio Larrain mi ha insegnato sulla Street Photography

Riporto la traduzione da me effettuata di uno degli ultimi post di Eric Kim, un blogger e bravissimo street photographer. Il post mi sembra un'esauriente risposta a molte delle domande sulla street photography oggi che mi sento di condividere partendo dall'analisi dell'opera di Sergio Larrain.



Sergio Larrain è una figura nella storia della fotografia che non è ben nota, ed è un po' misteriosa. Ha scattato appena per più di un decennio, e poi ha deciso di proseguire un percorso di vita più "mistico” concentrandosi su yoga, meditazione, e si appartato dalla società.
Ciò che mi ispira maggiormente nella fotografia di Sergio è il suo senso di grazia e poesia presente nelle sue immagini.
Ho scoperto il lavoro di Sergio Larrain dal mio amico Yves Vernin; aveva un bel libro di retrospettiva su di lui - pieno di immagini poetiche ed anche alcune lettere personali di Sergio.
Non ho scritto un articolo “Imparare dai Maestri” nel frattempo - m mentre guidava l’autobus oggi, improvvisamente ho avuto voglia di fare qualche ricerca in più su di lui, e (si spera) rendere il suo lavoro un po’ più conosciuto.

La storia di Sergio
 


Secondo Sergio, egli studiò scienze forestali all’Università di Berkeley (all’età di 17 anni), la sua principale speranza era quella di vivere nel sud del Cile, in una delle più belle regioni.
Mentre era a Berkeley, lavorò part-time (lavava i piatti) e, finalmente, acquistò la sua prima Leica e secondo lui:

“Ho risparmiato i miei primi soldi …e ho comperato la mia prima Leica, non perché volevo fare foto, ma perché era l’oggetto più bello che si potesse acquistare (insieme ad una macchina da scrivere)… per la prima volta nella mia vita ho avuto i soldi per quello che volevo” - Sergio Lerrain, in una lettera ad Agnese Sire, che è stata per 20 anni all’editor desk della Magnum (a Parigi)".

Quando andò a Ann Arbor, Michigan (all’età di 19 anni) era “confuso” e “…ho deciso di cercare la verità” come un vagabondo. Mentre era lì, ha chiesto in prestito un laboratorio fotografico, e il fine settimana avrebbe ingrandito, sviluppato e imparato il mestiere della fotografia.
Da lì, ha viaggiato con la sua famiglia in Oriente e in Europa, e fece foto per un anno. In Italia scoprì le “arti visive” e “un’altra dimensione della fotografia”. La sua più grande ispirazione fu a Firenze, da un fotografo di nome Cavalli.
Quando tornò in Cile, visse in casa di un contadino (che affittò per un anno all’eta di 21 anni), al fine di essere solo e “…trovare se stesso”.
Durante questo periodo, aveva il suo laboratorio a Valparaiso, faceva fotografie, e ha descritto che “i miracoli iniziano ad accadere, e la mia fotografia è diventata magica.”


Col passare del tempo iniziò a sentirsi più insoddisfatto della società, e lottò per cercarsi un modo per guadagnarsi da vivere con la fotografia.
Così un giorno in preda alla disperazione, inviò una raccolta di sue foto in bianco e nero al Museo di Arte Moderna di New York, e Edward Steichen si offrì di acquistargli 2 foto per la collezione del museo (Sergio descrive ciò “come una visita della Vergine Maria”).
Ciò portò Sergio a iniziare a fare mostre, e alla fine fu accettato alla Magnum (quando Henri Cartier-Bresson vide le sue foto di ragazzi di strada, suggerì che lavorasse per la Magnum). Trascorse due anni a Parigi, lavorò per pubblicazioni internazionali, e costruì la sua autostima.
Tuttavia a circa 28 anni si era sposato e si sentiva in trappola, voleva vivere da solo. Questo lo portò a trasferirsi in campagna, e si ritirò nella sua “…isola di pace”.
Per il resto della sua vita, si concentrò sulla fotografia in bianco e nero, la pittura (che disse che gli mantenne il suo "occhio di fotografo"), e la scrittura. Si concentrò sullo Yoga, la "mistica" orientale, e inviò lettere d'amore ad alcuni dei suoi amici alla Magnum.
Sergio Larrain è scomparso a febbraio del 2012, all'età di 80 anni.

1. Rimuovere il velo dell’illusione dalla realtà
 


”La fotografia è solo una passeggiata nell'universo ... Il mondo convenzionale vela la vostra visione, per la fotografia si deve trovare un modo per rimuovere il velo." - Sergio Larrain

Amo questo punto di vista profondo e filosofico di Sergio Larrain. Trovo che anche per me, la fotografia è uno strumento per acquisire una comprensione più profonda della realtà. Non solo, ma la fotografia mi aiuta migliorare le cose viste nel mondo, piuttosto che essere solo un altro utente di smartphone distratto (costantemente collegato, con le cuffie e tutto il resto).
Trovo anche che uno dei migliori modi per pensare e meditare sia la "camminata di metidazione" - quando si scollegano le cuffie, e si gode solo di una passeggiata in una città o di un quartiere. Questo è ciò che è capitato quando ho iniziare ad avere idee migliori, e che ho avuto anche in una (rara) occasione di essere solo.
Ritengo inoltre che la fotografia sia tutta una questione di auto-espressione e di scoperta di sé. Più faccio foto, più imparo sulla mia personalità.
Per esempio, ho scoperto che ero interessato alla "street photography”, perché amavo la società, le persone, e interagire con gli altri. E più specificatamente - ho scoperto che "ritratti di strada" erano il mio genere preferito di fotografia; perché io sono un estroverso a cuore.

Punto importante
Quindi per voi, come si può usare una macchina fotografica come strumento per acquisire una conoscenza più profonda del vostro mondo e della vostra realtà? Fare fotografia aiuta a notare di più le cose nella vostra vita quotidiana? Quando siete in metropolitana, siete distratti dallo smartphone, o vi piace come uno ”Zen", osservare gli altri e pensare alla vita?
 

 

2. Liberiamo noi stessi dalle convenzioni
 


Una buona immagine è creata da uno stato di grazia. La grazia si esprime quando si è stati liberati dalle convenzioni, liberi come un bambino nella sua prima scoperta della realtà. Il gioco è quindi quello di organizzare il rettangolo.  - Sergio Larrain

Nella fotografia, uno dei modi per rimanere fresco è di abbracciare "mente del principiante".
Vi ricordate quando prendeste in mano la vostra prima macchina fotografica? Vi ricordate quanto eravate eccitati? Vi ricordate come ogni cosa era così interessante da fotografare?
Ma col passare del tempo e con l’acquisire competenze nel campo, la nostra visione diventa meno pura, meno curiosi e meno penetrante. Abbiamo lasciato che la nostra "mente esperta” offuscasse la nostra visione, e siamo diventati stupidi seguendo le convenzioni. Impariamo le "regole" della fotografia, e di conseguenza le nostre capacità creative diminuiscono.

Punto Importante
Quindi cerchiamo di prendere nota da Sergio Larrain e "liberiamo noi stessi dalle convenzioni". Sia la fotografia sia un viaggio personale verso di voi. Non è necessario ascoltare qualsiasi cosa le persone ti dicono di fotografia. Non esistono regole. Ascoltate solo la vostra stessa voce interiore.

3. Iniziate la vostra avventura
 


“Il gioco (della fotografia) è quello di lasciarsi andare, lasciare che l'avventura abbia inizio. Come una barca a vela spiega le sue vele” - Sergio Larrain

La Fotografia dovrebbe eccitarvi. Ogni volta che si va fuori e battere le strade, è un'opportunità per esplorare la realtà, conoscere nuove persone, e fare immagini che ci eccitano.
Spesso molte persone pianificano la loro vita futura - come sarà "un giorno" viaggiare per il mondo ed esplorarlo. Ma, purtroppo, il tempo si insinua in fretta, e la maggior parte delle persone non avranno la possibilità di realizzare i loro sogni e viaggiare e vedere il mondo.
Spesso in fotografia facciamo piani per l futuro. Facciamo piani su tutti i posti che vorremmo visitare, facciamo piani di progetti fotografici che vorremmo perseguire.
Tuttavia la cosa più difficile in fotografia è quella di iniziare solo a scattare fotografie. Abbandoniamo l’insicurezza di ritenere non abbastanza buona la nostra attrezzatura si insinui e la paura di scattare foto a sconosciuti senza permesso (o con il permesso).
Ma anche i marinai più esperti sanno che ogni volta che dispiegano le vele, il mare è incerto. Non sanno se andranno verso una tempesta, e che pericoli si troveranno di fronte. Un grande marinaio non può controllare l'acqua, le onde, o il mare - ma può guidare la sua nave al meglio. E conosce la direzione generale che ha in testa - ma il percorso è sempre incerto.

Punto Importante
Invece di lasciar cadere le vostre vele, accendendo la vostra fotocamera. Accendete la vostra fotocamera, guardatevi intorno, e fate della fotografia un’opportunità eccitante.
Non avrete bisogno di viaggiare per fare fotografie interessanti. Si tratta solo di esplorare la vita di tutti i giorni e rendere la vostra vita ordinaria interessante ed eccitante.
Indipendentemente se si vive in un sobborgo o in una noiosa città - ci sono sempre cose interessanti per voi da fotografare.
Non pensare troppo, basta uscire e fare foto.

4. Non forzare le cose / seguite il vostro proprio gusto
 


“Non bisogna mai forzare le cose, altrimenti l'immagine perderebbe la sua poesia. Seguire il proprio gusto e nient'altro. Sei la vita e la vita è ciò che si sceglie. Ciò che non ti piace, non guardarlo, non va bene. Tu sei l'unico criterio, ma guarda anche tutti gli altri”. - Sergio Larrain

Lo vedo ovunque - noi fotografi non ci sentiamo “ispirati” e abbracciamo questi progetti di fare foto ogni giorno per 365 giorni. Oppure pensiamo che l’acquisto di una nuova fotocamera sarà di “nuova ispirazione” per fare fotografie.
Fidatevi di me, trovo difficile rimanere “ispirati” e fare foto. Ma per ironia della sorte più cerco di sforzarmi a scattare foto, meno ispirato mi sento.
Credo che le mie fotografie preferite le abbia scattate quando non mi sentivo stressato. La poesia non dovrebbe essere forzata altrimenti non verrà dall’anima, e non sarà autentica.

Punto Importante
Il punto della fotografia è quello di migliorare la vita di tutti i giorni. Essere un grande fotografo non è il punto di arrivo della vita, il punto è quello di godersi la vita.
Quindi se la fotografia è aggiunta di stress nella vostra vita, perché lo state facendo? La fotografia dovrebbe essere un’esperienza gioiosa e piacevole. E non c’è bisogno di esser sempre a far foto.
Se vi piace leggere, leggere poesie o scrivere, sappiate che la fotografia è solo un altro strumento per godersi la vita.
E, in ultima analisi, se vi piace far foto fatele, perché vi dovrebbe importare ciò che altri pensano?

5. Sul modo di adattarsi al mondo commerciale
 


Una delle cose per le quali Sergio Larrain ha lottato è stata come fare a “vivere” di fotografia.
E ancora una questione alla quale molti di noi guardano oggi: dovremmo lasciare il nostro lavoro e perseguire la fotografia a tempo pieno? E se decidiamo i fare fotografia a tempo pieno, dovremmo solo fare le foto che amiamo? O dovremmo imboccare una via già commerciale e scattare matrimoni e fare foto di pubblicità?
In una lettera indirizzata a Henri Cartier-Bresson nel 1960, Sergio Larrain scrive i suoi dubbi (un anno dopo essere diventato un full-membro di Magnum):

“Caro Henri,
Grazie per la vostra breve nota. Sono sempre felice di sentirvi. Eccomi qui, per lo più a scrivere… facendo poche fotografie.
Sono perplesso…
Amo la fotografia come arte visiva… Come pittore amo la pittura e mi piace praticarla in quel modo… un lavoro che vende (facilmente) si adatti a me. È come fare poster per un pittore… al limite amo perdere il mio tempo.
La buona fotografia è difficile e richiede molto tempo per farla. Ho cercato di adattarmi da quando sono entrato nel vostro gruppo per cercar di imparare ed ottenere pubblicati… ma voglio prendere le cose più seriamente… c’è il problema dei mercati… di farsi pubblicare, di guadagnare soldi… sono perplesso come vi dico e vorrei trovare una via d’uscita di lavorare ad un livello vitale per me… non posso adattarmi più… così scrivo… così penso di meditare… in attesa di una chiara direzione che si sviluppi per me…
Arrivederci, con stima
Sergio”

Tre anni dopo, Sergio Larrain scrisse ad Henri Cartier-Bresson un’altra lettera, nella quale condivideva che l’unica fotografia che amava fare era quella non commerciale, e nello stile che amava:

Cerco di fare solo il lavoro che mi interessa davvero. È l’unico modo per mantenermi in vita fotograficamente, e mi prendo tutto il tempo di cui ho bisogno. Mi mantengo in una pace lenta, con molto tempo per me stesso e per fare altre cose, e vedere come la fotografia si sviluppa… se continua a svilupparsi… faccio quello che voglio come voglio, mi sembra che la fretta del giornalismo - esser pronti a saltare su qualsiasi storia, tutto il tempo - distrugga il mio amore e la concentrazione per il lavoro”.

Punto Importante
Se si dispone di un lavoro a tempo pieno: consideriamolo una benedizione. Perché? Significa che la fotografia è sul lato delle vostre passioni. Se non siete dipendenti dalla fotografia per vivere, non avrete bisogno di fare foto che non vorreste fare.
Conosco un sacco di amici che sono fotografi di matrimoni o fanno fotografia commerciale a tempo pieno che sono totalmente bruciati dal loro lavoro commerciale, che non hanno l’energia o la passione per i loro progetti personali.
si consideri il lavoro di un operaio di 5-9 ore - si avrà tempo prima del lavoro, durante la pausa pranzo, dopo il lavoro per fare le foto di cui si è appassionati. E si potranno far foto nel weekend - non sarà necessario perder tempo a fare un lavoro commerciale che non interessa.
 
Contrappunto
Ma dall’altro lato, anche come fotografi pubblicitari o di matrimonio potreste rimanere fedeli ai vostri valori.
Conosco alcuni fotografi pubblicitari che sono molto più ostinati e scattano solo le pubblicità o i matrimoni che vogliono fare. E naturalmente questo costa loro alcuni lavori, ma alla fine si sentono più autentici verso se stessi. E alcuni dei fotografi di maggior successo (Mi viene in mente Dan Winters) lavora in questo modo. Forniscono solo foto di cui sono orgogliosi. Non cercano di compiacere il loro cliente, cercano di fare foto che gli piacciono, e cercano solo clienti che apprezzeranno i loro lavori.
Uno dei maggiori dibattiti filosofici delle persone è: dovrei fare lavori pubblicitari che piacciono ai miei clienti o che piacciono a me?  E non solo, ma c’è sempre ricorrente una domanda assillante: “Il cliente ha sempre ragione?”
Steve Jobs è stato un genio creativo che era un maledetto testardo. Aveva molto forte una singolare visione dei dispositivi tecnologici e ha fatto si che che gli altri si adattassero alla sua visione (piuttosto che lui adattarsi al mondo). E ciò ha lavorato a suo favore.
Penso che funziona in entrambi i modi: è possibile essere testardi e far si che il mondo si adatti a voi, oppure ci si può adattare al mondo. Si tratta di ciò che è il vostro stile personale.
- Se siete più testardi e ostinati; forse la strada migliore è quella di lasciare che gli altri si adattino a voi.
- Se siete più flessibili; forse la strada migliore è quella di adattarvi ai vostri clienti e al mondo intorno a te. 
Nessuno ha le risposte; dovete solo scoprire cosa funziona per voi. Fare quello per cui vi sentite autentici, e ignorate ciò che gli altri vi dicono.

6. Isolarsi creativamente
 


Come fa un individuo a rimanere creativo, e a non farsi “corrompere” dal mondo esterno?
Queste sono alcune domande che confondevano Sergio Larrain. Ha creduto che molti creativi hanno dovuto isolarsi, e rimanere fedeli a se stessi:
”Le persone che fanno un lavoro creativo, devono isolarsi, sono tutti eremiti, in un modo o nell’altro… Picasso avrebbe voluto vivere in un mondo di felicità, con i suoi figli e le sue donne come sapete… lontano dalla bruttezza e dalla tristezza”
Credeva anche che a volte, la creatività nasce da periodi in cui la società si è aperta alle novità:
”Ci sono periodi in cui tutta la società si apre al nuovo, come è accaduto nel Rinascimento, in Italia, e forse, in un certo periodo di armonia, in cui la società opera con la grazia e l'ispirazione, come nella Grecia classica“.
Sergio porta in primo piano un caso di Bruce Davidson; di chi crede persa un po' della sua magia creativa dopo aver iniziato a fare il lavoro commerciale:
“In Magnum lo abbiamo visto, con Bruce, per esempio. Quando era appena arrivato, era pura poesia, la sua gang di N.Y., e quello che ha fatto in quel momento. Ha ottenuto, da lì, un contratto con Vogue, NY., Mi ricordo, fece 4 servizi, nel corso di un anno, ottenne il denaro, e il miracolo se ne era andato, per sempre ... a volte è tornato, ma mai come all'inizio ... allora come si fa a tenere viva la luce?
Sergio credeva anche che i più grandi geni creativi erano quelli che erano in grado di continuare a creare il loro mestiere, a beneficio della società:
“Verlaine viveva come un ubriacone, negli alberghi, nella miseria, ma continuava a essere un poeta ... ci ha dato la poesia, come un sole permanente ... pianisti ben addestrati, mantengono la qualità delle loro vite, con totale dedizione, e vivono delle creazioni dei compositori, che li preserva dal cadere …”
Sergio conclude credendo che gli artisti che erano felici e puri erano solo quelli che rifuggivano dalle convenzioni che portavano gli altri fuori strada:
”Non è facile mantenere la vita viva, non degradata da convinzioni, da convenzioni, da adattamenti … L’arte è vivere felicemente, in amore con la verità, con la purezza, non inghiottiti dalla meccanizzazione… Henri preservò quello stato per molti anni, probabilmente perché egli esplorava, scopriva con la sua macchina fotografica 35mm, ed aveva una buona formazione visiva (nella tradizione dei pittori francesi). ha dato tanto… aprì la fotografia per tutti… Weston fece lo stesso con il suo grande formato e i soggetti fermi… CI sono momenti di coincidenze, nella società quando una nuova forma appare e si manifesta attraverso qualcuno.


Inoltre, significa credere nei miracoli e nella magia in Fotografia, e come dobbiamo essere aperti all’ispirazione (alla musa), e non cercare di controllare il processo artistico:
“Vedete, che nel nostro lavoro, di cacciatori di miracoli, abbiamo la felicità della magia, ma anche l’impossibilità di controllarla… dobbiamo essere aperti alla musa… suppongo che sia sempre stato così,  da quando il cacciatore in kayak andava per mare, non ha mai saputo se stesse andando a trovare una balena o un uragano… quando cerchiamo di controllare le cose completamente, la noia stabilisce il suo regno, e noi degradiamo… allo stesso tempo la vita deve essere preservata procedendo, sempre… ed è per questo che bisogna fare buon uso della ricerca della saggezza… Per mantenere questo miracolo della vita, nella felicità, tenerezza, formando i bambini, preservando gli anziani, ascoltando i vecchi…il momento eterno che è la realtà”.

Punto Importante
Credo che essere un artista è trovare un equilibrio fra imparare dai vostri coetanei e colleghi, ma rimanendo fedeli alla propria visione.
Il modo in cui sono stato in grado di bilanciare i due è stato quello di fidarmi del parere dei miei amici stretti e fotografi che rispetto. Se io rispetto il lavoro di un determinato artista o un fotografo, io rispetto il suo / la sua opinione molto di più di una persona a caso su internet.
Inoltre, credo che sia importante isolare creativamente se stessi per alcuni periodi. Se ci si disconnette dal social media e si prende una pausa dal caricare foto online, penso che è meglio per scoprire la vostra vera voce. A volte la tranquillità e la quiete sono necessari per non essere distratti da altri lavori che si stanno stanno facendo, e per concentrarsi sul proprio lavoro personale.

7. Evitare la fama
 


"Tragedia del fotografo è che una volta che si raggiunge un certo livello di qualità o di fama, vuole continuare e ottiene di perdersi completamente" - Sergio Larrain
Un detto romano dice: “più in alto ci siamo posti, più umilmente dobbiamo camminare”.
Si vede accadere tutte le volte - con attori, cantanti, rapper e artisti; più famosi diventano, più grande il loro ego diventa, e nel tentativo di rimanere famosi, si rovinano. Lo chiamano questo il "mostro fama" - guardate a tutte le persone famose e ricche che sono andati in bancarotta, che sono diventati dipendenti da droghe e alcol, e hanno rovinato le loro vite.
L'antidoto è quello di rimanere sempre modesti - e di sapere che più in alto si sale, più umile è necessario diventare.
Ho sperimentato ciò da solo - più famoso sono diventato, più ho lasciato la mia testa e l'ego si gonfiano. Più ego-centrico divento, meno ricettivo sono alle critiche costruttive, e più la mia fotografia ristagna.


Tuttavia una delle cose che ho imparato da mia mamma è di rimanere sempre umile, e non dimenticare da dove sono venuto.
Così onestamente oggi cerco di rimanere me stesso proprio come ogni altro blogger, ogni altro fotografo che sta cercando di fare foto per goderne da solo, e di godersi la vita.
Onestamente - più si diventa "famosi su internet", più stressante si può diventare. Ti senti come se hai bisogno di seguaci (sempre di più), likes, e "influence". Si inizia a confrontare se stessi con gli altri (più famosi) fotografi, e si diventa ancora più insoddisfatti rispetto a quando si era solo un dilettante che scattava foto per divertimento.
Non perdete mai il vostro entusiasmo infantile per la fotografia. Utilizzate i social media come strumento per collegare voi stessi con altre persone che la pensano come voi; non lasciate che vi rovinino la vostra vita.

Grazie Sergio


Penso che quello che in ultima analisi, amo di Sergio Larrain è il suo modo contemplativo e meditativo che aveva con la sua fotografia e con la vita. Ha combinato i suoi interessi nella filosofia orientale per guidare la sua vita artistica.
Al culmine della sua fama, si ritirò in una piccola e modesta stanza, e perseguì un percorso vero e proprio con se stesso. Quando si è sentito come chi ha iniziato a "vendere", ha preso una pausa, fece un passo indietro, e ha rivalutato la cosa più importante per lui nella vita (la meditazione, lo yoga, la pittura, la fotografia per se stessa).
La fotografia è uno strumento di auto-esame, e uno strumento per capire il mondo intorno a voi. Più penso a questo proposito, più la fotografia mi aiuta a filosofeggiare sulla vita.
Più divento esperto idi fotografia meno sono meno interessato a come fare foto migliori. Sono più interessato a come creare più significato e scopo alla mia fotografia. E queste sono domande personali che ci poniamo una volta che ci tiriamo fuori dalla "routine dei social media" di gusti / seguaci.
Quindi grazie Sergio per tutte le belle lettere, e dell'incoraggiamento ai fotografi a contemplare il motivo per cui facciamo le foto. È dimostrato attraverso il modo in cui hai vissuto la tua vita che si può essere autentici, felici, e vivere una vita significativa e creativa. Riposa in pace.
Sempre
Eric

Libro sulla retrospettiva di Sergio Larrain
 


Per saperne di più sul lavoro di Sergio e apprezzare le sue belle foto in bianco e nero, vi consiglio di prendere il suo libro retrospettiva: "Sergio Larrain”.

Tutte le foto: © Sergio Larrain / Magnum Photos.

L'ignoranza genera fiducia più spesso della conoscenza

"L'ignoranza genera fiducia più spesso della conoscenza", con queste parole Cherles Darwin poneva le basi per una ricerca psicologica che più di un secolo dopo avrebbe fatto identificare a due studiosi, Dunning e Kruger, una distorsione cognitiva che gli valse il Nobel.

L'effetto di Dunning-Kruger in estrema sintesi afferma che meno si è competenti in una materia e più si è portati a sopravvalutare  le proprie conoscenze e quindi a ritenersi molto competenti. La distorsione inversa può avvenire invece in chi, essendo realmente competente, si ritiene scarsamente competente con conseguente perdita di fiducia in se stessi.

Partendo da competenze nel tennis e negli scacchi, gli autori ipotizzarono che le persone inesperte tenderebbero a sovrastimare le proprie abilità, non si renderebbero conto delle effettive capacità degli altri, non si renderebbero conto della propria inadeguatezza e riconoscerebbero la propria mancanza di abilità solo se fossero adeguatamente addestrate in quella pratica.

A cosa porta quest'effetto? E' un male avere un'alta considerazione di se stessi? In effetti pur non essendo necessariamente una patologia ha un grave effetto collaterale perché impedisce di migliorare.

E in campo fotografico esiste questa distorsione? Direi che forse è uno di quei campi in cui si può maggiormente apprezzarne la presenza: in fondo la non conoscenza rende tutti più creativi o per lo meno l'illusione di esserlo.

La diffusione del mezzo fotografico digitale ha portato con se anche l'emulazione di processi analogici che uniti alla facilità con cui oggi è possibile modificare e alterare l'immagine (lo era anche prima ma molto più difficilmente) hanno permesso di scambiare spesso un effetto per arte e creatività con la conseguente mancanza di consapevolezza di chi lo esegue: le persone che ogni giorno applicano un filtro seppia alle loro foto digitali non si chiedono certo cosa sia e magari ignorano anche che si tratta di un procedimento nato in un'epoca in cui la fotografia non era fatta di sequenze numeriche e serviva  per bloccare l'ossidazione dell'argento per rendere più longeva la stampa. Per questa via è ben facile scambiare un effetto ricercato per arte o creatività e perseverare nella propria convinzione.

Ma questo è solo il più lampante degli esempi che si possono trarre usando la fotografia per dimostrare l'esistenza dell'effetto di Dunning-Kruger. In realtà esiste anche un più insidioso livello e cioè la convinzione del fotografo non attento che persevera nella sua convinzione artistica scattando fotografie stereotipate o di maniera, riproducendo all'infinito una Fotografia che non gli appartiene ma che vagamente insegue nel vano tentativo di riprodurre il bello, l'erotico, la vita vissuta o l'essenza dell'oggetto ritratto. 

La capillare diffusione che una fotografia digitale può ottenere oggi attraverso la rete fa nascere ed alimenta l'effetto di Dunning-Kruger. Molto facilmente si può cadere nella tentazione di cercare conferme alla propria arte attraverso i mille Like di qualche social network e così come la rete vede nascere sedicenti esperti di ogni materia anche la Fotografia non ne risulta immune e poco conta se poi si ha poco da dire e raccontare attraverso la fotografia, la pittura, la scrittura ed ogni altra arte di cui ci si ritiene esperti.

Non fermarsi a riflettere su cosa si sta facendo, su chi prima di noi ha creato e prodotto, porta a questo equivoco conoscitivo e ad una percezione errata di se stessi e della concezione stessa di arte evitando una vera crescita culturale e artistica.

Ho letto recentemente in uno di quei diari umoristici una battuta che a questo proposito mi sembra quanto mai appropriata: "Fai della tua mente una fortezza e trincerati dietro la tua ignoranza", è proprio ciò che bisognerebbe evitare di fare in fotografia.